L’antico borgo di San Severino di Centola, sorge ai piedi di un monte detto in dialetto locale ‘U Chianguni’. Probabilmente il luogo venne scelto dai suoi fondatori per la sua ottima posizione strategica di difesa del territorio.
Il paese un tempo apparteneva a Camerota, successivamente, nel 1861, passò al comune di Centola. La parte più antica del borgo venne costruita sullo strapiombo della Gola del Diavolo nel decimo secolo. Una terribile epidemia di peste colpì la vecchia San Severino nel 1654 decimando quasi completamente la sua popolazione.
Nell’800 il paese visse un momento felice, crebbe economicamente e vide un notevole aumento della popolazione e dell’attività produttiva. Sul finire della prima guerra mondiale, molti abitanti si trasferirono giù a valle nei pressi della stazione ferroviaria, dove costruirono case più moderne e attrezzate (l’attuale San Severino nuova).
Oggi il borgo di San Severino si presenta come un agglomerato di case diroccate, un paese fantasma muto e silenzioso dominato dalla mole imponente del monte Bulgheria.
Chi vuole visitare il borgo, può accedervi solo dal lato sud-ovest passando attraverso una stradina stretta, tortuosa e per lo più in salita. Dell’antica San Severino, oggi si possono ammirare il castello e la chiesa di Santa Maria degli Angeli quasi completamente diroccati. Le vecchie case rimaste vuote vengono curate e custodite dagli abitanti del luogo con grande cura per conservarne il più possibile l’antico fascino e la memoria storica.
Due gli appuntamenti creati dagli abitanti si San Severino per valorizzare l’antico borgo. Il primo è il presepe vivente nel periodo natalizio, evento che si svolge per le antiche vie del paesino cilentano. Un altro evento caratteristico è la sagra del prosciutto paesano che si tiene in agosto nel piazzale antistante la chiesa di Santa Maria degli Angeli.