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Il borgo di Castellabate

Arroccato sulle estremità del monte Gulia, fra due famosi promontori Licosa e Tresino sorge Castellabate.

A Castellabate sono ancora presenti i resti di due antichi insediamenti, uno di epoca romana e una medioevale.
Delle due antiche civiltà quella che più desta interesse da parte degli studiosi e di conseguenza è motivo di maggiore richiamo turistico, è quella medioevale. I resti dell’insediamento medioevale formano un tutto organico con l’attuale paese rendendo caratteristico l’aspetto della sua struttura urbanistica ed architettonica.

Lungo il perimetro della cinta muraria, in gran parte ancora visibile è tutto un succedersi di case, finestre strettissime (quasi delle feritoie), ambienti spesso scavati nella viva roccia ai livelli inferiori degli edifici.
All’interno del borgo si trovano case senza intonaci spesso turrite, ed è tutto un andare e venire di vicoli e scalinate. Sono soprattutto gli edifici più modesti a presentare elementi medioevali, tipo scale esterne che collegano i due piani rafforzate da archi, forni e piccole logge.

Nelle antiche mura di Castellabate un tempo si aprivano cinque porte: Porta di Mare nel lato ovest, Porta dei Cavalieri, Porta di Piazza, Porta S. Eustachio e Porta Li Bovi.
Nel punto più alto del borgo troviamo il castello, esso è circondato da una robustissima cinta muraria. Due bastioni rotondi e merlati posti agli angoli estremi del lato più corto, chiudono la facciata orientale, dove si possono ammirare le feritoie per l’osservazione del nemico. Sul piazzale di uno di questi torrioni, si trova una grossa ruota di pietra (botola) che chiudeva un vano che fungeva da grosso deposito. Sono ancora visibili rampe di scale, grossi ripostigli, cameroni, scalee e cucine.

Dal lato ovest del castello nel punto più elevato dei torrioni si può ammirare uno straordinario panorama.
I monti formano un grande anfiteatro, dalla parte di sud-ovest una lunga catena di monti e di colline si estende fino al promontorio di Licosa.
Quest’immensa prospettiva sul mare nelle giornate più limpide spazia su tutto il golfo di Salerno quasi fino alla costiera amamlfitana.

Una volta lasciato il castello si può fare una sosta nell’adiacente piazza Perrotti, che prende il nome dall’omonimo palazzo che fu dimora del re Gioacchino Murat, per poi scendere lungo la caratteristica via Castello che conduce alla Basilica Pontificia Minore Romanica dove si può ammirare la bella torre campanaria di fattura angioina. Tante sono le chiesette disseminate nel tessuto urbano di Castellabate, molte rappresntano dei veri e propri tesori artistici. Tra questi emerge la chiesa della Pietà, costruita nel 1300, che conserva al suo interno una statua policroma, di memoria michelangiolesca, raffigurante la Pietà; la chiesa di S.Biagio, risalente al 1500, che dà il nome ad una caratteristica scalinata.

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